Inserito il: 02/05/2022
Nei giorni scorsi ci hanno lasciato due Magistrati di grandissimo valore, che hanno segnato la storia della Corte di cassazione: Antonio La Torre e Franco Bile. Pubblichiamo una sintesi della loro biografia, per ricordarli a tutti i colleghi che hanno avuto la fortuna di conoscerli ed indicarli come esempio alle nuove generazioni di magistrati. Ai loro cari va il commosso, riconoscente ed affettuoso abbraccio di tutti i componenti della Corte di cassazione.
Pietro Curzio, primo presidente
In memoria di Franco Bile
Il giorno 29 aprile 2022 è mancato all’affetto dei suoi cari Franco Bile.
Entrato in magistratura nel 1954, classificandosi al primo posto nel concorso per uditore giudiziario, già nel 1957 ebbe un primo contatto con la Corte di cassazione, venendovi destinato come magistrato di tribunale applicato presso l'Ufficio del Ruolo e del Massimario. Vi restò in servizio fino al 1959. Successivamente - per oltre 10 anni, dal 1959 al 1970 - esercitò a Roma funzioni di pretore. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 sostenne con successo, secondo l’ordinamento giudiziario allora vigente, i concorsi per esami per la nomina a magistrato di Corte d'appello e a magistrato di Cassazione. Vincitore di concorso, rientrò in servizio presso la Corte nel 1970, venendovi destinato con funzioni di consigliere della Terza Sezione Civile e delle Sezioni Unite Civili. Divenuto Presidente di Sezione nel 1983, sempre presso la Terza Sezione, ne venne nominato Titolare nel 1992. Diede un impulso decisivo all’evoluzione della giurisprudenza della Corte, specie in tema di principi relativi alla responsabilità civile. Al suo nome è legata una famosa decisione del 1983, con la quale per la prima volta venne elaborata la figura della cosiddetta «occupazione appropriativa». Sempre negli anni Ottanta, fu l'estensore di una ordinanza delle sezioni unite civili sul diritto di famiglia che investì la Corte costituzionale della questione di legittimità della disciplina degli effetti civili delle sentenze con cui i tribunali ecclesiastici dichiarano la nullità del matrimonio canonico; ne seguì, da parte della Consulta, una sentenza di incostituzionalità, di cui tenne conto il nuovo Concordato nel 1984. Sotto la sua presidenza, molte sentenze della terza sezione hanno affrontato e razionalizzato il tema del «danno biologico» o «danno alla salute». Come componente delle sezioni unite civili ha contribuito, nel 1999, al mutamento della giurisprudenza con la sentenza n. 500 che ha riconosciuto il diritto del cittadino ad ottenere la condanna della pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla lesione di un suo «interesse legittimo».
Nel marzo 1999 il Consiglio superiore della magistratura lo nominò Primo Presidente aggiunto della Corte suprema di Cassazione. Il 29 ottobre 1999, questa Corte lo elesse giudice della Corte Costituzionale, di cui poi divenne Presidente nel 2006. Fondamentale è stato il suo contributo alla giurisprudenza costituzionale ed importanti e raffinati sono stati i suoi contributi dottrinali.
In memoria di Antonio La Torre
Il 18 aprile 2022 è venuto a mancare il prof. Antonio La Torre, già Procuratore Generale della Corte di cassazione. Nato a Messina il 1° marzo 1928, Antonio La Torre entrò in magistratura a soli 22 anni, nel 1950.
E’ stato giudice del Tribunale di Messina dal 1955, poi consigliere (1963) e presidente della Corte d’appello della medesima città (1986); consigliere della Corte di cassazione, quindi Presidente Aggiunto e infine Procuratore Generale, dal 21 dicembre 1998 al 1° marzo 2000.
Tra gli infiniti premi e riconoscimenti ricevuti per la sua instancabile attività di magistrato e di studioso, fu insignito dal Presidente della Repubblica del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica, e vincitore del Premio dell’Accademia di Lincei per le scienze assicurative.
Fu allievo di Salvatore Pugliatti ed Angelo Falzea, e libero docente di Diritto delle assicurazioni, professore incaricato di Diritto assicurativo nell’Università di Messina, docente di Diritto civile nell’Università LUMSA di Roma, componente della Commissione nazionale per la riforma del Codice della navigazione.
La sua competenza spaziava in tutte le branche del diritto: dal diritto civile al commerciale, al penale, all’amministrativo; univa inoltre alla conoscenza del diritto positivo quella della teoria generale, della storia e della filosofia del diritto. La vastità delle sue conoscenze giuridiche, inoltre, fu sempre congiunta alla chiarezza d’una formidabile capacità di visione d’insieme dei fenomeni giuridici.
Antonio La Torre univa alle virtù dello studioso un elevatissimo senso civico e morale. Egli soleva ripetere che ogni magistrato “deve essere servente, e non servito, dalla funzione giudiziaria: diversamente, finirebbe per scambiare la virtù dell’indipendenza col vizio della prepotenza”.
Data inizio: 02/05/2022 Data fine: 02/05/2022
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